In data 29 novembre 2017, la Commissione Europea ha pubblicato una Comunicazione dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, che fornisce interessanti spunti per comprendere le linee direttrici della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), attesa per il periodo post-2020, e al tempo stesso ne delinea le principali sfide. Tra esse, la necessità di pervenire a un’agricoltura più sostenibile ha costituito una costante nell’agenda del legislatore europeo negli ultimi 30 anni, con risultati, peraltro, complessivamente insoddisfacenti, come da ultimo certificato anche dalla Corte dei Conti Europea nella sua relazione del 12 dicembre 2017. Su questo punto, la Comunicazione mostra ora l’intenzione di promuovere un nuovo “modello di risultati”, ove agli Stati membri sia lasciata discrezionalità di scegliere i mezzi per rispettare gli obiettivi posti a livello centrale. Il presente contributo si propone di analizzare criticamente il contenuto della Comunicazione in parola, soffermandosi in particolare sulle sue possibili ripercussioni sull’architettura della nuova PAC e, in particolare, sulla capacità di quest’ultima di migliorare le proprie performance ambientali.
‘La protezione dell’ambiente nella PAC che verrà’
Luchino Ferraris
2016-01-01
Abstract
In data 29 novembre 2017, la Commissione Europea ha pubblicato una Comunicazione dal titolo “Il futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura”, che fornisce interessanti spunti per comprendere le linee direttrici della riforma della Politica Agricola Comune (PAC), attesa per il periodo post-2020, e al tempo stesso ne delinea le principali sfide. Tra esse, la necessità di pervenire a un’agricoltura più sostenibile ha costituito una costante nell’agenda del legislatore europeo negli ultimi 30 anni, con risultati, peraltro, complessivamente insoddisfacenti, come da ultimo certificato anche dalla Corte dei Conti Europea nella sua relazione del 12 dicembre 2017. Su questo punto, la Comunicazione mostra ora l’intenzione di promuovere un nuovo “modello di risultati”, ove agli Stati membri sia lasciata discrezionalità di scegliere i mezzi per rispettare gli obiettivi posti a livello centrale. Il presente contributo si propone di analizzare criticamente il contenuto della Comunicazione in parola, soffermandosi in particolare sulle sue possibili ripercussioni sull’architettura della nuova PAC e, in particolare, sulla capacità di quest’ultima di migliorare le proprie performance ambientali.File | Dimensione | Formato | |
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